
Villa La Gioiosa
Villa La Gioiosa è sorta alla fine del ‘700, questa casa costituiva l’ultima postazione nella frazione di Sassi per portare le pietre destinate alla costruzione della Basilica di Superga, che richiese quindici anni e impegnò oltre settemila uomini.
L’imponente pozzo pubblico che ancora oggi si erge dinanzi alla facciata rappresentava l’agognato momento di ristoro. Come antica testimonianza di questa epica impresa sono rimasti alcuni sassi in un angolo del grande spiazzo erboso, piccole sculture dell’epoca passata.
Al corpo centrale della villa la proprietà ha successivamente unito il rustico confinante. Ne deriva un effetto architettonico originale creato da piani sfalsati ma armonizzati da finiture e dettagli come le inferriate eseguite da artigiani su disegno d’epoca.
La facciata è caratterizzata da un audace giallo intenso accompagnato dal rosso geranio per gli infissi, in antitesi alla sobria tradizione piemontese dei toni pastello; tutta l’abitazione riflette questa ridondanza di colore usato senza parsimonia, trasgressivo, giocato sulle tonalità giallo sole, rosso pompeiano e verde brillante.
Citazioni tradizionali come la vecchia scala in pietra, i pavimenti in legno di noce e il soffitto a volta sottolineano la vocazione agreste dell’abitazione dai lunghi corridoi ombrosi, il saliscendi degli scalini, i balconi e la terrazza affacciata sul fresco delle piante secolari.
Caratteristica della casa sono le cinquantotto finestre aperte sulla città per abbracciare l’arco alpino e che svelano nel bosco, tra la roccia e l’edera, una romantica scaletta che conduce alla Basilica di Superga. Lo sguardo si spinge sulla massa fiorita di bigoncia che si arrampica lungo i balconi segno beneaugurante secondo la tradizione della campagna torinese; intorno il platano e l’ippocastano di duecentocinquanta anni svettano nella grande corte a guardia della casa.
